Per chiederti quanto costa aprire un casinò online, molto probabilmente i casi sono due: o la tua passione è quella delle scommesse e del gioco d’azzardo, oppure è soltanto una curiosità che vorresti toglierti.
Questo settore, d’altronde, è talmente redditizio che nel 2011 l’Italia si è classificata al primo posto tra i paesi europei per il maggior numero d’affari nel gioco d’azzardo. Ma nonostante ciò, la gestione di questa attività imprenditoriale non è così semplice come si potrebbe pensare.
Quanto costa aprire un casinò online: il capitale iniziale
Prima di chiedersi quanto costa aprire un casinò online, ci sarebbero una serie di premesse da dover fare: dall’iter burocratico alle autorizzazioni necessarie per poter svolgere quest’attività.
Per poter operare in completa autonomia e legalmente, dovrai richiedere la licenza ADM (ex AAMS), l’unica attualmente riconosciuta, che permette di lavorare nel mondo delle scommesse non solo online, ma anche aprendo un eventuale centro scommesse sul territorio.
Il primo step – licenza a parte – è quello di realizzare un sito web, che ti richiederà un capitale importante. Visto che questo prezzo dipende dal programmatore a cui ti affiderai, potremmo stimare circa 40.000€ per la sola realizzazione.
Poi, dovrai contattare le compagnie per usufruire dei loro software funzionali (quelli che permetteranno il gioco vero e proprio), prestando molta attenzione che quest’ultime abbiano la licenza per poter operare nel nostro paese.
A questo punto, sorge spontaneo chiedersi quanti soldi servono per aprire un casinò online? Uno dei costi maggiori è legato alla licenza, che potrebbe superare i 100.000 euro. Dunque, in totale dovresti investire dai 100.000€ ai 300.000€ circa (personale escluso, come un croupier oppure il customer care).
Una volta che il tuo casinò online sarà ufficialmente aperto, dovrai iniziare a testare il suo funzionamento, non dimenticandoti di integrare il sistema di moneta virtuali, che verranno distribuite ai giocatori che convertiranno i loro soldi in coin.
Per fare in modo che il tuo casinò riscuota un certo successo, dovrai prestare attenzione ai seguenti punti:
- Avviamento delle pratiche burocratiche necessarie (come l’ottenimento della licenza);
- Scelta sia dei giochi che dei software;
- Investire sul posizionamento sui motori di ricerca del tuo sito web;
- Campagne marketing e posizionamento sui vari motori di ricerca.
Per riuscire a mettere in pratica quanto previsto, non puoi non pensare alle ulteriori spese da affrontare:
- Costi per i software e l’acquisto dei vari giochi;
- Costi per campagne marketing e SEO;
- Costi legati agli hardware e ai sistemi sia di pagamento che di archiviazione.
Aprire un casinò online franchising: Quanti soldi servono?
Alla luce di quanto detto, se ti stessi domandando quanti soldi servono per aprire un casinò online, avrai compreso che ci vorrà un bel po’ di capitale (almeno 200.000€).
Un’altra soluzione per aprire un casinò online, è farlo in franchising. Oltre alla classica licenza ADM AAMS, che si può ottenere partecipando ad un bando pubblico, dovrai essere in possesso di:
- Partita Iva;
- Comunicazione di inizio attività regolarmente registrata;
- Iscrizione al Registro delle Imprese.
Quindi alla luce di quanto detto, se decidessi di aprire un casinò online in franchising, c’è la possibilità che tu possa usufruire di una soluzione “chiavi in mano”, attraverso la quale ti verrà fornita tutta l’assistenza e il supporto necessario per poter iniziare.
In linea generale, per poter aprire un casinò in franchising, moltissime società operanti nel settore, consentono di sfruttare la licenza della casa madre, includendo nel suo investimento iniziale anche: la creazione del sito web e le campagne pubblicitarie per la promozione per attirare nuovi clienti.
L’investimento iniziale richiesto, dipende dalla società a cui ti appoggi: il costo potrebbe ammontare a 50.000€, 100.00€ o anche oltre.
Ora che hai appreso quanto costa aprire un casinò online, è indubbiamente impegnativo, e merita le sue riflessioni. Tuttavia, potresti ammortizzare – almeno in parte – sui costi di marketing e pubblicità, provvedendo in autonomia.