Ritrovandoci in un periodo storico in cui i diritti dei lavoratori dipendenti vengono spesso e volentieri ridotti, ci si arriva a domandare se lo Stato consenta di lavorare 7 giorni su 7.
L’orario lavorativo viene distinto legalmente in due tipi: lavoro con orari normali di 40 ore complessive a settimana e lavoro con orari straordinari.
In questo articolo ci occuperemo di indicarvi tutte le informazioni necessarie che riguardano i giorni lavorativi settimanali per cui si può lavorare, nonché le ore complessive massime ed altri dettagli simili.
Ovviamente questa considerazione vale solo per i lavoratori dipendenti, per chi lavora con p.iva tutte queste considerazioni non valgono.
Si può lavorare 7 giorni consecutivi?
La Legge italiana, di norma, prevede che non si possano superare le 48 ore lavorative settimanali, incluse quelle di straordinario. Sommando dunque le varie settimane mensili è possibile calcolare le ore di lavoro totali che si possono effettuare in un mese.
Allo stesso tempo la Legge afferma che è possibile lavorare 7 giorni consecutivi, al termine dei quali è previsto un riposo settimanale, un diritto del lavoratore irrinunciabile che viene citato nella Costituzione del nostro Paese.
All’interno di essa è chiarito che ogni 7 giorni di lavoro il dipendente ha diritto ad almeno 1 giorno di riposo. Si tratta di 24 ore consecutive che partono dalle ore 00:00 dell’ottavo giorno e terminano alla medesima ora del giorno seguente.
Secondo quanto appena affermato, dunque, non è possibile lavorare 10 o più giorni consecutivi, anche se ovviamente esistono alcune deroghe lavorative che possono essere accordate dai vari contratti nazionali e che ovviamente dipendono da molti fattori.
Queste regolamentazioni ovviamente si applicano anche se lavorate da casa ma possibilmente non se lavorate come rider perché molte volte questi lavoratori sono a P.iva e quindi non dei semplici dipendenti.
Quante ore si può lavorare al giorno?
È possibile lavorare 10 o 12 ore al giorno? No, almeno secondo quanto stabilito dalla legge che prevede come limite lavorativo massimo 13 ore giornaliere.
Fondamentale è che al termine di una giornata lavorativa, sia essa di 8 o 13 ore max vi sia un riposo garantito di almeno 11 ore consecutive.
Lavorare senza giorno di riposo
Come affermato già precedentemente, lavorare 7 giorni su 7 è consentito, purché al termine venga garantita una giornata di riposo al lavoratore, come limite massimo possiamo considerare che un lavoratore non può lavorare più di 10 giorni.
Lavorare senza giorno di riposo, infatti, può comportare un danno da usura psicofisica non indifferente, con consequenziale infermità del lavoratore e possibile richiesta di danni sia all’azienda sia al sistema previdenziale..
Il danno viene spesso risarcito volontariamente dal datore di lavoro, con un eventuale ricorso a maggiorazioni o compensi che il contratto prevede. Se il danno dovesse essere grave al punto tale da confermare un’infermità del lavoratore, è fondamentale che la stessa venga concretamente dimostrata prima di essere risarcita.
Il mancato riposo dopo 7 giorni di lavoro consecutivi può comportare non solo danni da usura psicofisica, ma anche danni alla salute (o danni biologici). Essi vanno dimostrati dal lavoratore, sia nella loro sussistenza che nel loro nesso con l’attività lavorativa che svolge.
Il risarcimento che spetta al dipendente comprende un importo risarcitorio per il lavoro che ha svolto nell’ottavo giorno ed altri importi per tutti i giorni extra che ha svolto fino a quello di riposo.
Lavoro straordinario, come funziona
Viene definito lavoro straordinario quel tipo di lavoro che eccede il normale orario lavorativo, il quale prevede 40 ore settimanali. In ogni caso il limite previsto è pari a 48 ore settimanali, motivo per cui quelle straordinarie non devono superare le 8, quindi possiamo fare un massimo di 36 ore mensili di straordinario da segnare in busta paga.
Gli straordinari, dunque, sono ore lavorative in più che il lavoratore effettua e che necessitano di essere retribuite, in quanto eccedono quelle previste dal contratto stipulato. La retribuzione varia a seconda delle maggiorazioni indicate nel contratto collettivo ed a seconda della categoria di lavoro a cui appartiene il dipendente.
In linea generale sono i sindacati a stabilire le modalità del lavoro straordinario, ma nel caso in cui non dovesse essere così bisogna affidarsi alle norme legislative. Esse prevedono che il lavoro straordinario possa essere svolto soltanto se accordato in precedenza dal lavoratore e dal datore; inoltre non deve superare le 250 ore annuali.
In conclusione, vi sconsigliamo di lavorare 7 giorni su 7 ma ovviamente questo varia in base alle vostre esigenze sia personali che economiche, ovviamente nessuno sceglie autonomamente di fare tutte queste ore ma ricordatevi sempre che la legge regolamenta anche gli eccessi, evitate quindi di eccedere con le ore di straordinario per non rischiare di finire nel lavoro in nero.