Il lavoro nero è una problematica che affligge il nostro paese e che dev’essere contrastato in quanto lede i lavoratori. Ma come denunciare il lavoro nero alla Guardia di Finanza? Scopriamolo in questa guida dedicata!
Denunciare il lavoro in nero alla Guardia di Finanza è la soluzione migliore per riuscire a far valere i propri diritti e soprattutto per evitare che il datore continui ad evadere il fisco ledendo lo Stato Italiano.
Ma come denunciare lavoro nero in casa (come ad esempio quando si fa la baby sitter o la colf) oppure in un’azienda? E in che modo denunciare il lavoro nero in anonimo? Vediamolo nel dettaglio.
Come contattare la Guardia di Finanza per denunciare il lavoro nero
La soluzione migliore e più immediata è contattare la Guardia di Finanza al numero per denunciare il lavoro nero attraverso il centralino che risponde ogni giorno dalle 09:00 alle 14:00 chiamando il numero 800.66.96.66.
Oltre a poter chiamare direttamente il centralino è possibile anche sfruttare il servizio della Guardia di Finanza per le segnalazioni inviando una e-mail all’indirizzo: urp@gdf.it.
Se si vuole ottenere una risposta immediata, oltre a poter contattare la Guardia di Finanza attraverso segnalazioni online, come l’invio di un’e-mail, è possibile rivolgersi direttamente al comando.
In questo caso, basta trovare la sede della Guardia di Finanza più vicina per poter fare una denuncia direttamente attraverso i loro uffici e far partire immediatamente un controllo nei confronti del datore di lavoro sia esso un privato oppure un’azienda o ditta individuale.
Come denunciare il lavoro nero in forma anonima
Esiste un modulo di denuncia anonima alla Guardia di Finanza per il lavoro nero? Se si vuole evitare in ogni caso l’identificazione della propria persona è possibile scegliere di inviare una lettera anonima al Comando della Guardia di Finanza della propria provincia.
In caso di segnalazione anonima è necessario indicare con molta precisione: gli estremi dell’azienda oppure del datore di lavoro, il posto di lavoro, gli orari d’apertura e di chiusura e di reperibilità.
Inviata la lettera anonima, la Guardia di Finanza, si occuperà di svolgere un controllo accurato e successivamente verrà nella sede di lavoro.
Giunti alla sede di lavoro verificheranno che quanto scritto nella lettera sia vero e per svolgere questo compito oltre a chiedere i documenti dei dipendenti, verificherà se è presente o meno un contratto di lavoro e se gli orari vengono o meno rispettati.
Denuncia telematica del lavoro nero attraverso l’Inps
Un’altra soluzione per denunciare il datore è attraverso il modulo telematico che si può compilare direttamente sul sito dell’Inps.
A partire dal 2020 infatti, l’Inps ha previsto la possibilità di trasmettere un’istanza per l’emersione del rapporto di lavoro subordinato irregolare oppure in nero.
L’istanza può essere presentata direttamente sia dai datori di lavoro che vogliono autodenunciarsi sia dai lavoratori che lavorano in nero.
I dipendenti che non hanno un contratto regolare, dunque, possono accedere al sito dell’Inps e procedere alla compilazione del modulo di tutti i campi previsti dall’istanza che servono a conoscere nel dettaglio la situazione.
La denuncia può essere presentata sia dai cittadini italiani sia dai cittadini stranieri che sono in possesso di un permesso di soggiorno. Una volta inviata l’istanza, l’Inps con il supporto dell’Ispettorato del lavoro o della Guardia di Finanza, svolgerà dei controlli sul datore e sul posto di lavoro indicato.
Dopo di ché, se si riscontrerà il lavoro nero, verrà fatta una denuncia al datore di lavoro. Oltre alla denuncia, il datore di lavoro, sarà costretto anche ad assumere legalmente tutti i suoi dipendenti e sarà anche sottoposto a continui controlli al fine di verificare che rispetti i diritti dei lavoratori.